La programmazione informatica diventerà materia di insegnamento nelle scuole primarie dal 2022. Un lasso di tempo di 2 anni, infatti, è stato preso per formare adeguatamente i docenti e per fornire tutto ciò che occorre ai vari istituti scolastici. Nella fattispecie l’insegnamento dovrebbe consistere nell’utilizzo del visual coding, ovvero in quel tipo di linguaggio informatico visuale molto immediato che si concretizza nello spostamento di blocchi di istruzioni.
Tra 2 anni l’Informatica nelle scuole elementari
“Stiamo parlando molto con il Miur – ha detto la ministra per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano – La nostra intenzione è quella di inserire la programmazione informatica nelle scuole primarie come materia vera e propria. La strategia è che a cinque anni ci sia questa materia sui banchi di scuola sin dalla prima elementare”.
“Il coding ormai deve essere considerata come la quarta abilità di base per le nuove generazioni di studenti – ha dichiarato recentemente la deputata di Forza Italia Valentina Aprea, capogruppo della Commissione Cultura – insieme alla lettura, alla scrittura e al conteggio”. Per questo motivo l’apprendimento di questa metodologia è stata inserita anche nel novero dei 24 cfu di cui è necessario disporre per la partecipazione a concorsi scolastici.
A favore dell’introduzione del coding nelle scuole primarie c’è anche Barbara Riccardi, autentica pioniera di questo insegnamento e finalista italiana al Global Teacher Prize: “Noi siamo cresciuti con la penna, ma le nuove generazioni useranno il pc e altri device per ogni tipo di lavoro che faranno. Fin dalla elementari va introdotta l’informatica usando robottini e programmi didattici dalla scuola dell’infanzia alle elementari”.
Purtroppo, tutti questi buoni propositi si scontrano con la realtà dei fatti: un sondaggio di skuola.net, infatti, fa emergere che il 43% dei ragazzi non usa l’aula computer a scuola; almeno per il momento, poi, non sembra che l’entusiasmo al riguardo sia proprio alle stelle.