Scicli, denunciati 50 genitori: non mandavano i figli a scuola

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A Scicli, in provincia di Ragusa, 50 genitori sono stati denunciati dai Carabinieri perché non mandavano i figli a scuola. In un periodo dell’anno in cui si fa un gran parlare di obbligo scolastico fino ai 18 anni, questa notizia irrompe quindi come un fulmine a ciel sereno e dimostra che in Italia ci sono ancora delle serie inosservanze all’obbligo di frequenza scolare. Forse adesso la cosa più giusta da fare sarà quella di interpellare ogni coppia di genitori e ascoltare quali sono le ragioni che hanno portato ognuna di esse a non mandare i loro ragazzi sui banchi.

Le segnalazioni e la scoperta

L’indagine dei Carabinieri è iniziata dopo le segnalazioni ricevute dai dirigenti scolastici. Questi, dopo reiterate assenze, hanno notificato i bambini che non partecipavano, senza una ragione plausibile, alle lezioni mattutine.

Dalle indagini è emerso che 25 nuclei familiari, sia di origine italiana che straniera, non osservavano l’obbligo di istruzione dei loro figli. La cosa sorprendente è che un fatto simile a Scicli si era già verificato due anni fa, nel marzo del 2018, e aveva portato alla denuncia di 30 persone.

Molto spesso queste situazioni nascono proprio da contesti di scarsa istruzione, da ambiti nei quali la frequenza scolastica è considerata quasi alla stregua di una “perdita di tempo”.

Un ragazzo che non va a scuola, invece, è un ragazzo che perde l’opportunità di imparare, informarsi, svilupparsi intellettualmente, ma è anche un ragazzo che non ha la possibilità di giocare, di confrontarsi e di crescere insieme a soggetti di pari età.

Un ragazzo che non va a scuola è sempre una grande occasione persa.

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Luca Parigi

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