Matteo Renzi: “Almeno la Maturità venga fatta a Scuola”

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Maturità a Scuola ed edifici pronti per il rientro a settembre. È quanto si augura Matteo Renzi che è tornato ancora una volta sull’argomento scolastico. Nella sua e-news il leader di Italia Viva ribadisce la sua idea di riprendere confidenza con la fisicità delle aule e rifiuta la logica del 6 politico. Per l’ex premier la didattica a distanza è pur sempre una buona cosa, ma non può sostituire le lezioni svolte in classe.

Le parole di Matteo Renzi

Per Matteo Renzi non è possibile iniziare a parlare di fase 2 fino a che non viene chiarito il tema della Scuola.

L’ex presidente del consiglio dice: “Se il Governo ha deciso di ricominciare nel mese di settembre, noi accettiamo di buon grado la decisione. Tuttavia chiediamo con forza: che nel in questo lasso di tempo vengano fatti almeno i lavori all’interno delle scuole. Non è regolare avere le scuole vuote e i cantieri bloccati per colpa dei codici Ateco o della solita burocrazia; che almeno gli studenti che devono fare la Maturità la facciano all’interno dei loro istituti. Rifiuto la logica del sei politico, il messaggio diseducativo che porta i ragazzi ad accontentarsi. Sono invece grato ai professori per il grande lavoro che stanno svolgendo benché siano loro i primi a sapere che non basta”.

Il politico toscano poi continua: “Non c’è fase 2 se non si fa luce sul tema della scuola. I professori stanno facendo miracoli, ma la didattica a distanza non ha la bontà didattica delle lezioni svolte in classe. E non ha la stessa valenza dei rapporti tra studenti, delle esperienze che una comunità educativa può fare”.

La prossima Maturità: commissari interni e presidente esterno

Venerdì 17 aprile la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha firmato l’ordinanza, attuativa del decreto legge dell’8 aprile su Esami e valutazione.

In ragione dell’emergenza sanitaria e del grande impatto che ha avuto sul sistema scolastico, è previsto che per quest’anno l’esame di Maturità si svolgerà con una commissione composta da 6 commissari interni e dal presidente esterno.

“In questa maniera – dice la responsabile del dicastero scolastico – gli studenti verranno valutati da insegnanti che conoscono il loro percorso scolastico e quanto è stato realmente fatto durante questo incredibile anno scolastico”.

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Luca Parigi

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