Per quanto riguarda gli esiti finali della Maturità 2020 a chi spetta il bonus da 5 punti in sede di votazione? Stando a quanto dispone l’art.15, dell’OM 10 del 16 maggio 2020, durante la riunione preliminare la sottocommissione definisce, tra le altre cose, i criteri per l’attribuzione di un punteggio supplementare, fino a un massimo di cinque punti, sulla base del processo formativo e dei risultati conseguiti sulla base del programma svolto. Tale bonus, almeno in teoria, dovrebbe spettare a chi ha un credito scolastico di minimo 50 punti e un risultato all’orale di minimo 30 punti. Tuttavia, sembra che durante gli esami le maglie per l’attribuzione si siano un po’ allargate.
Il bonus di 5 punti ampliato a più candidati
Sebbene la norma sopra indicata fissi dei parametri numerici ben definiti, nel corso degli esami di Maturità 2020 il bonus da 5 punti è stato assegnato anche a chi aveva crediti minori di 50 punti e all’orale aveva conseguito meno di 30 punti.
In linea generale, un’espansione dell’assegnazione di questo bonus è utile anche a “umanizzare” l’esame di Stato. Un piccolo margine, infatti, può essere attribuito anche per motivi extrascolastici e per ragioni che vanno al di là della carriera degli ultimi 3 anni e dell’interrogazione di un’ora.
Tuttavia, è comunque importante specificare che almeno in partenza questo “surplus” di votazione era riservato a chi aveva ottenuto 50 crediti nel computo della terza, quarta e quinta superiore e 30 crediti all’orale in 5 fasi.
Conteggi e votazioni a parte, alla fine l’importante è che questa singolarissima Maturità si sia svolta senza particolari patemi, anche perché prevedeva il ritorno a scuola degli studenti dopo oltre 3 mesi di stop.
Per il rientro a settembre il Ministero ha diramato delle linee guida che però, almeno al momento, hanno generato un diffuso malcontento.