I primi giorni di rientro a Scuola hanno fatto registrare l’invio di certificati medici per sessantamila docenti. Gli insegnanti in questione sono rimasti a casa in quanto “soggetti a rischio” ma questo ammontare va ulteriormente a gravare sulla massiccia mancanza di professori che si sta registrando nelle scuole italiane. L’ultima problematica in ordine di tempo è l’erronea compilazione delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze. Si stima che tra supplenti ordinari e supplenti Covid manchino negli istituti italiani almeno 150.000 insegnanti.
La parola ai professori
I docenti che serbano timori per il loro stato di salute dicono: “Abbiamo il diritto a non presentarci in aula”.
Ospite del contenitore mattutino “Mattino Cinque” è intervenuta sulla questione Isabella Passione, maestra in una scuola primaria, che anche se si è ripresentata regolarmente a scuola ci tiene a difendere i colleghi che hanno inviato i certificati medici.
“I furbetti ci sono in tutte le professioni. Oltre la metà degli insegnanti ha più di 50 anni, abbiamo una popolazione anziana che ha delle patologie pregresse e pertanto è normale covare delle paure”, dice l’insegnante.
Su questa situazione e più in generale sulla riapertura delle scuole queste sono invece le parole del ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina: “Non era sicuramente facile la riapertura scolastica che tanto ci ha emozionato: il bilancio è buono, rispetto a una ripartenza che a un certo punto non era per niente scontato. Ereditiamo una scuola che ha molto sofferto negli ultimi anni a causa dei tagli”.