Il punto è che la Didattica a distanza non significa docenti disponibili 24 ore su 24. Da quando le scuole sono state chiuse lo scorso marzo, infatti, molti insegnanti si sono trovati a dover svolgere del lavoro supplementare a ogni ora del giorno, festivi compresi. Per fare un esempio i servizi di messaggeria istantanea come Whatsapp sono molto utili, tanto che tutti ormai ne siamo dei puntuali fruitori, ma non devono essere usati in modo indiscriminato e non tenendo in nessun conto delle libertà personali delle persone. Purtroppo, invece, alcuni professori si ritrovano a essere contattati in orari assurdi come il sabato alle 22:00 o la domenica mattina alle 08:00.
Il lavoro dei docenti dietro le quinte dell’aula
Purtroppo molti pensano ancora che il lavoro dei docenti sia limitato solo alle lezioni svolte in presenza, oppure alle attività a distanza nei periodi di didattica digitale integrata.
Le ore di di insegnamento di un insegnante, invece, possono essere paragonate alla punta di un iceberg che in realtà è composto da attività poste “sotto il livello del mare” quali le seguenti:
- Correzione dei compiti.
- Preparazione delle lezioni per il giorno successivo.
- Messa a punto di strategie per migliorare la preparazione dei propri studenti.
- Ricerca di spunti per rendere più interessante il lavoro svolto con i ragazzi e via dicendo.
Per le attività dei docenti in DID lo scorso 6 novembre è stata siglata l’Ipotesi di CCNI sulla Didattica digitale integrata fra i sindacati FLC – CGIL, CISL Scuola ANIEF e il Ministero dell’Istruzione.
Ciò ha portato, in data 9 novembre, alla diffusione della Nota 2002 – Note operative Ipotesi di Contratto sulla DID, nella quale si fa riferimento all’orario di servizio degli insegnanti.