In sede di Esame di Maturità la lode può essere assegnata a uno studente anche senza l’unanimità della commissione esaminatrice. È in questa direzione che si è pronunciato il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio. A tale riguardo, la sentenza 903/2021 del TAR laziale si riferisce alla vicenda di un alunno che nonostante l’ottimo curriculum scolastico e l’eccellente figura all’esame di Stato non ha ottenuto la lode. Qualora sussistano tutte le condizioni oggettive per la sua assegnazione, la commissione non può non attribuirla.
Lode alla Maturità anche se non tutti i docenti sono d’accordo
La lode alla Maturità quindi può essere assegnata anche in mancanza di un consenso plenario da parte dei docenti.
Al proposito, infatti, è pur vero che le votazioni che vengono assegnate dalla commissione esaminatrice (quasi esclusivamente interna) riflettono di fatto le competenze acquisite dallo studente, ma il TAR può pur sempre valutare se la formulazione del giudizio ha svicolato dai sentieri normativi.
Scendendo nei dettagli, la normativa in questione sugli esami di Stato riconosce la sussistenza di alcune condizioni oggettive in base alle quali non è possibile non riconoscere la lode.
Per dirla ancora in maniera ancora più chiara, se uno studente si è presentato all’esame con il massimo punteggio di crediti formativi, ha sostenuto un’eccellente prova di esame e ha sempre tenuto un comportamento irreprensibile, la lode gli deve essere assegnata senza se e senza ma.
Al cospetto di questi elementi, quindi, la decisione di non assegnare la “laude” deve trovare fondamento in una buona e insindacabile motivazione. Di sicuro, questa motivazione non è risultata abbastanza adeguata per il TAR del Lazio che si è ritrovato a doversi pronunciare in materia.
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