Burioni a ‘Che tempo fa’: “Incidenza massima del Covid nella fascia 0-9 anni”

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Il professore Roberto Burioni al programma della Rai ‘Che tempo fa’ da detto: “Incidenza massima del Covid nella fascia 0-9 anni”. Quello riportato dal noto virologo del San Raffaele di Milano è sicuramente un dato sbalorditivo perché vedrebbe i bambini detentori di un potenziale di contagio maggiore degli adulti. In fondo è anche sulla base di questo riscontro che era stata chiesta una chiusura anticipata delle scuole per le vacanze di Natale e che centinaia di sindaci stanno chiedendo il Green Pass obbligatorio per gli studenti.

I vaccinati infettano meno degli altri

Durante la trasmissione di Fabio Fazio il professor Burioni ha fatto un paragone tra vaccinati e non vaccinati: “C’è una bugia che viene raccontata continuamente: i vaccinati si infettano e trasmettono il virus quanto i non vaccinati. Non è vero, non è vero. E come dire che un ubriaco al volante provoca gli stessi incidenti di uno che guida sobrio. E’ vero che un vaccinato può infettarsi e può trasmettere il virus, ma nel complesso i vaccinati si infettano meno e infettano meno gli altri”.

Riguardo al contagio tra i bambini il virologo ha poi sostenuto: “E’ stato detto che i bambini non si contagiano e non contagiano: anche questo non è vero. In questo momento, l’incidenza massima del Covid nel nostro paese è nei bambini che hanno da 0 a 9 anni. I piccoli in questione non sono vaccinati e frequentano l’ambiente chiuso della scuola. In questo momento sostanzialmente in Italia il covid è un’infezione pediatrica. Quando si infettano, i bambini hanno conseguenze più lievi rispetto a persone più anziane”.

“Nel corso della pandemia abbiamo avuto circa 1.500 bambini ricoverati, 37 sono finiti in terapia intensiva e 9 sono morti. Nove morti sono pochi paragonati alle 130mila vittime della pandemia, ma 9 bambini morti sono qualcosa che turba. Sappiamo ora con ragionevole certezza che il problema del covid nei bambini è una malattia infiammatoria multisistemica, che insorge in un caso su 3.000 un mese dopo la guarigione, con l’infiammazione di diversi organi. I rischi per un bambino tra i 5 e gli 11 anni non sono irrilevanti”.

Per quanto concerne i rischi correlati alla somministrazione del vaccino in età pediatrica Burioni ha infine detto: “Negli Stati Uniti sono stati vaccinati 5 milioni di bambini e la direttrice dei Centers for Disease Control, l’istituto più autorevole nel controllo delle malattie infettive, ha detto che non è stato registrato nessun problema in termini di sicurezza. Da un lato abbiamo una malattia con rischi, dall’altra abbiamo un vaccino efficace al 91% che sembra essere molto, molto sicuro. La scelta è facile. Io ho una figlia di 10 anni, le voglio molto bene. E per questo l’ho già vaccinata”.

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Luca Parigi

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