Bologna, insegnante morta per esposizione ad amianto: risarcimento Miur di oltre 900mila euro

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Il tribunale del Lavoro di Bologna ha condannato il Miur al risarcimento di 930.258 euro per la morte avvenuta nel 2017 di un’insegnante. Si tratta di Olga Mariasofia D’Emilio che nel 2002 fu colpita da un mesotelioma per la continua esposizione all’amianto nella scuola in cui prestava servizio. A dare la notizia è proprio l’Ona (Osservatorio nazionale amianto), specificando che questa è la prima condanna del Ministero dell’Istruzione per la presenza di amianto in un istituto scolastico. In questo caso il luogo oggetto della causa sono stati i laboratori di chimica e fisica della Scuola Media Farini di Bologna.

La necessità di bonificare tutti gli istituti scolastici

Per l’ONA questa sentenza è sicuramente storica perché va a creare il cosiddetto “precedente” sulla base del quale potrebbero svilupparsi cause simili in futuro. Oltre a questo, la sentenza conferma l’urgente necessità di bonificare e mettere in sicurezza tante altre scuole del Paese.

La D’Emilio in data 17 maggio 2002 aveva ricevuto la diagnosi di mesotelioma per l’esposizione all’amianto. Nel corso degli anni la docente aveva ottenuto dall’Inail lo stato di malattia professionale, e nel 2007 aveva dato il via alla procedura giudiziaria per il conseguente risarcimento dei danni.

A SkyTg24 l’Ona sostiene che questo non è altro che la punta dell’iceberg. Al proposito, Ezio Bonanni, presidente dell’associazione e avvocato che ha seguito la causa con il collega Massimiliano Fabiani “L’amianto negli istituti scolastici sta provocando una vera e propria epidemia tra insegnanti e non insegnanti”.

“A decine, infatti, e ben oltre i 91 casi censiti dal VI rapporto mesoteliomi, sono morti per questa neoplasia molto rara, che è la punta dell’iceberg per le malattie da amianto. Per questa ragione insistiamo affinché il Ministero della Salute, d’intesa con il MI, disponga al più presto la bonifica e la messa in sicurezza di tutte le scuole.”

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Luca Parigi

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