Sul tema della mobilità in ambito scolastico per i per i nuovi DSGA immessi in ruolo il blocco dei trasferimenti è ridotto a 3 anni. La misura in questione è una delle disposizioni incluse nella Legge di Bilancio 2022 appena approvata dalla Camera. La novità interessa il comma 5-bis dell’art. 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 che prevede un blocco di 5 anni con l’esclusione ora dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi delle scuole che restano nella sede di prima destinazione per un periodo di tempo non minore di 3 anni.
Per il sindacato UIL Scuola la misura è insufficiente
Per l’associazione sindacale UIL Scuola la misura non è adeguata.
“La riduzione da 5 a 3 anni del blocco dei trasferimenti è un intervento insufficiente. Per la UIL Scuola, innanzitutto, il bando di concorso per DSGA ha richiamato impropriamente l’articolo 35, comma 5-bis, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, che non può essere applicato al personale della scuola in quanto non paragonabile tout court al restante personale del pubblico impiego”.
“La mobilità del personale della scuola, infatti, è regolata esclusivamente dal Contratto Integrativo che è l’unico strumento che dispone in materia di trasferimenti. Ogni altra legge è disapplicata ai sensi e per gli effetti dell’art. 2, comma 2 dello stesso decreto legislativo n. 165/2001. Tale ultima norma, infatti, specifica chiaramente che ogni altra norma di legge o regolamento, nonché di contratto precedente, che prevede la propria inderogabilità, può essere modificata dal contratto, per le materie che sono oggetto di contrattazione”.
Legge di Bilancio incompleta anche per Anief
Anche per il sindacato Anief, per voce del presidente Marcello Pacifico, la nuova Legge di Bilancio ha di fatto ignorato molte istanze che nel mese di dicembre avevano anche originato degli scioperi.
Per la sigla sindacale l’impianto del documento è incompleto perché fatta esclusione per l’introduzione dell’attività motoria nelle classi quarte e quinte delle primarie, il prolungamento dei contratti Covid (ma per ora solo fino a marzo 2021) e il riconoscimento dell’indennità di sede nelle piccole isole, molte richieste non sono state accolte.