IA e Chat GPT nella scuola: il pensiero del ministro Valditara

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L’introduzione dell’IA e di strumenti quali Chat GPT nella scuola potrebbe essere produttivo. A tale riguardo il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, non demonizza a priori l’intelligenza artificiale ma, al contrario, invita a valutarne le potenziali applicazioni in ambito scolastico. D’altronde se la scuola vuole evolvere, proiettarsi nel domani e andare oltre alla mera didattica frontale deve cercare di cogliere proprio queste opportunità.

Il pensiero di Valditara sull’intelligenza artificiale e Chat GPT

L’inizio del 2023 é stato caratterizzato dall’esplosione di strumenti di intelligenza artificiale quale l’ormai noto tool Chat GPT.

Questo sistema di IA, in particolare, ha fatto nascere molte discussioni negli ambiti del marketing e della SEO perché potrebbe potenzialmente “mettere in pericolo” il lavoro di giornalisti, copywriter, web writer e di coloro che svolgono lavori di concetto e attività intellettuali.

A fronte di una domanda o di una richiesta Chat GPT è capace di fornire risposte, spiegazioni, interi testi e quindi é visto di traverso anche da molti attori del sistema scolastico che temono che possa essere usata dagli studenti per fare i compiti, stilare interi temi, risolvere problemi matematici e quant’altro.

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, tuttavia, invita a fermarsi un attimo e a riflettere sulle potenzialità che il sistema è capace di offrire.

Intervistato in merito da La Repubblica il titolare del dicastero di Viale Trastevere dice: “Ha il potenziale per rivoluzionare la società e di conseguenza la scuola. Può essere impiegata per aiutare gli insegnanti a personalizzare l’apprendimento, ad adattare i contenuti in base alle attitudini individuali degli studenti, a monitorare i loro progressi e a fornire informazioni su come migliorare il loro rendimento“.

L’alert semmai arriva dal fatto che “L’educazione richiede un dialogo diretto, presuppone la sua umanizzazione proprio perché si incentra sulla persona. L’intelligenza artificiale non può dunque soppiantare l’insegnante né marginalizzarne il ruolo, che è decisivo in tutti i gradi di scuola, in particolare nella primaria”.

A questo punto pensiamo sia doveroso chiamare in causa anche la diretta interessata, ovvero la Chat GPT, alla quale abbiamo chiesto in che modo possa essere utile alla scuola.

La risposta nell’immagine seguente.

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Luca Parigi

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