Kidseconomics, l’economia a misura di bambino

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Il progetto Kidseconomics è un programma sviluppato dal CNR che si pone l’obiettivo di fornire i concetti base di finanzia ed economia agli studenti di scuole elementari e medie. Lanciato in fase sperimentale nel biennio dal 2014 al 2016, Kidseconomics adesso è una realtà assodata che coinvolge attivamente circa 3.000 studenti. Nelle scuole elementari delle città di Torino, Genova e Napoli il laboratorio ha dato ai bambini la possibilità di conoscere argomenti che regolano anche la vita quotidiana quali il microcredito e gli scambi commerciali.

I piani di svolgimento di Kidseconomics

Nelle quarte e nelle quinte delle scuole primarie il programma Kidseconomics viene proposto attraverso un percorso interattivo, nel quale l’informazione vera e propria si alterna a momenti ludici. Gli argomenti principali sono il mercato, il ciclo economico e i beni pubblici.

Nelle scuole secondarie di primo grado il progetto inizierà nel mese di febbraio 2020, coinvolgendo le scuole genovesi in un medesimo percorso ludico-interattivo. Il rischio, infatti, è che i giovani possano annoiarsi riguardo a un argomento complicato quale l’economia e pertanto ogni tanto è necessario introdurre dei diversivi di svago.

Nelle superiori, invece, l’educazione finanziaria è destinata a diventare una vera e propria materia di studio con tanto di corsi plenari per i ragazzi del triennio. Non è escluso che i ragazzi non possano diventare “docenti” della materia e tramite l’alternanza scuola lavoro possano insegnare le basi ai più piccoli.

Kidseconomics è un progetto molto importante perché stando agli ultimi dati presentati dalla Banca d’Italia soltanto 3 italiani su 10 sono dotati di conoscenze sufficienti riguardo a temi quali finanza personale, risparmio e investimenti. Nei paesi Ocse, invece, questa media è del 62%.

Un progetto alternativo a Kidseconomics è “Il risparmio che fa scuola”, una bella iniziativa promossa da Cassa depositi e prestiti in sinergia con Poste Italiane e con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca che ha già interessato 7.000 istituti italiani e più di 200.000 mila studenti delle scuole primarie e secondarie.

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Luca Parigi

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