Il piano per la riduzione dei divari scolastici tra Nord e Sud

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Martedì 21 gennaio, al Miur, è stato presentato un Piano di intervento per la riduzione dei divari scolastici tra Nord e Sud. Questa misura si pone l’obiettivo di sanare il gap organico e strutturale che penalizza varie scuole ubicate in regioni quali Campania, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia. Alla presentazione erano presenti la Vice Ministra dell’Istruzione, Anna Ascani, il Presidente dell’Associazione di Fondazioni e Casse di risparmio (ACRI), Francesco Profumo, e il dirigente Invalsi Roberto Ricci. All’incontro hanno anche partecipato Marco Imperiale, rappresentante per l’impresa sociale ‘Con i Bambini’, Carmela Palumbo, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, e Maria Assunta Palermo, Direttore Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema italiano di istruzione.

L’Invalsi svela il divario tra Nord e Sud

Il piano per la riduzione dei divari scolastici tra Nord e Sud parte da un’indagine svolta dal Miur in sinergia con Invalsi e integrata con i dati degli Enti territoriali.

Questa misura, in particolare, si rivolge a due categorie di scuole: in difficoltà e in forte difficoltà. Gli istituti che necessitano di fruire di maggiori interventi sono individuati sulla base di criteri quali le suddette rilevazioni INVALSI, risultati scolastici, percentuali di assenze degli alunni, entità dei finanziamenti PON, quantità di progetti, peculiarità strutturali della scuola e altri indicatori.

Gli interventi saranno attuati dalla fattiva collaborazione tra Uffici Scolastici Regionali, Enti territoriali ed Enti di ricerca (INVALSI, INDIRE). Alle scuole selezionate verrà offerta una gamma di interventi da realizzare in base alle risorse strutturali ed economiche.

Oltre a questo, gli istituti scolastici potranno fruire di un Cruscotto informatico contenente vari strumenti di analisi e messo a punto dall’impresa sociale “Con i Bambini” nel quadro dell’Osservatorio sulla Povertà Educativa Minorile.

Molto spesso gli italiani della scuola vedono solo la parte emersa dell’iceberg, ma “sotto alla superficie dell’acqua” c’è sempre un grande lavoro quotidiano portato avanti da persone volenterose di migliorare il sistema di istruzione dei nostri ragazzi.

In fondo, però, gli italiani di queste cose se ne accorgono anche perché considerano la scuola la quarta istituzione di cui avere più fiducia.

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Luca Parigi

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