Azzolina: i 3 concorsi sono alle porte, specie lo straordinario

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La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha confermato ieri che i 3 concorsi scuola sono davvero alle porte. Le tre prove consistono in un concorso straordinario per scuola secondaria di primo e secondo grado, riservato a docenti con almeno 36 mesi di servizio nelle scuole italiane; un concorso ordinario, sempre per scuole medie e superiori, da 25.000 posti; un concorso per infanzia e primaria. Ancora in alto mare la procedura che dovrebbe portare all’assunzione di nuovi insegnanti di religione.

La Azzolina annuncia l’arrivo dei bandi per i concorsi scuola

Nel corso di un question time alla Camera la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha risposto come segue ad una domanda della deputata Lucia Ciampi del Partito Democratico.

“L’avvio dei concorsi per la scuola è ormai alle porte. In special modo, il concorso straordinario per 24.000 posti per medie e superiori sarà bandito entro poche settimane e i vincitori della procedura saliranno in cattedra entro il 1° settembre 2020; il concorso ordinario per 25 mila posti, invece, sarà bandito contestualmente allo straordinario e consentirà di mettere cattedra i vincitori a partire dal prossimo anno scolastico; infine, anche il concorso ordinario per la scuola dell’infanzia e primaria sarà bandito a breve”.

L’annuncio della titolare del Miur arriva in un momento complicato per l’attività ministeriale. I sindacati, infatti, sono tornati sul piede di guerra e annunciano uno sciopero dei precari per il 17 marzo, il contratto collettivo nazionale è ancora da rinnovare, c’è da definire il V° ciclo sul Tfa Sostegno e ci sono costantemente da trovare nuovi fondi per ristrutturazioni, rifacimenti e altre attività negli istituti scolastici italiani.

La pubblicazione dei bandi dei prossimi concorsi scuola sarà sicuramente “rinfrescante” per l’intero sistema scolastico perché permetterà a migliaia di docenti di intravedere una seria opportunità di assunzione e ai dirigenti del Miur di tirare un po’ il fiato.

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Vincenzo Schirripa

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