Ai microfoni di Radio 24 la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha fatto il punto sulla Call Veloce. Alla fine sono arrivate solo 2500 domande e la titolare del dicastero scolastico commenta il risultato come segue: “La call veloce è uno strumento nuovo, perfezionabile. In tutto sono 2500 gli insegnanti che hanno inviato domanda e ho avuto anche modo di leggere molti messaggi di felicità da parte di chi ha ottenuto la cattedra. Erano state spedite quasi 10000 domande, ma alla fine alcuni hanno scelto di non perfezionare la procedura. Penso che sia stata una buona opportunità che qualcuno ha colto e che deve essere confermata anche per l’anno prossimo”.
Call Veloce, i timori legati al Covid
Tra i motivi che hanno spinto molti docenti a non aderire al meccanismo di Call Veloce ci sono anche i timori correlati al Covid.
Alcuni insegnanti, infatti, in caso di una ripresa massiccia dei contagi e di eventuali lockdown zonati temono di ritrovarsi da soli a centinaia di chilometri da casa, senza la vicinanza e il conforto della famiglia o delle persone care.
Coloro che invece hanno aderito e che sono stati chiamati sono andati a coprire i posti rimasti vacanti dopo le immissioni in ruolo da liste concorsuali e GaE provinciali.
La procedura di chiamata veloce è stata inserita dal DL 126 del 2019 ed è normata secondo le disposizioni del decreto ministeriale 25 dello scorso 8 giugno.