Gli insegnanti positivi al Covid sono in malattia, ma i docenti in quarantena devono fare lezione a distanza. Tutto questo perché la disposizione più importante riguardante la scuola del DPCM del 25 ottobre impone che gli studenti delle superiori debbano svolgere online almeno il 75% della didattica. La norma è contenuta anche in una nota del capo dipartimento del Ministero dell’Istruzione, Marco Bruschi, che esplicita le regole contrattuali sulla didattica digitale integrata (Ddi).
Lezioni online per i docenti in quarantena
Nella circolare di Marco Bruschi è possibile leggere: “Nei casi di quarantena con sorveglianza attiva o di isolamento domiciliare fiduciario, il lavoratore, che non si trovi comunque nella condizione di malattia certificata, svolge la propria attività in modalità agile”.
La regola è avallata dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale per il quale “lo stato di quarantena non configura un’incapacità temporanea al lavoro per una patologia in fase acuta tale da impedire in assoluto lo svolgimento dell’attività lavorativa”.
Praticamente, sebbene la quarantena sia equiparata a una sorta di ricovero ospedaliero, fino a quando un docente non inizia a manifestare i sintomi inequivocabili di un contagio da Covid-19 egli deve fare lezione collegandosi via Web. Se il docente è a casa e la classe a scuola, il professore fa lezione online ma è necessario che gli studenti in classe siano sorvegliati.
Nel caso in cui tutta la classe del docente sia in quarantena con sorveglianza attiva, allora il preside disporrà il piano di didattica a distanza coinvolgendo nello stesso anche gli altri insegnanti, non in quarantena, che dovranno fare lezione alla classe collegandosi da scuola.