Nel novero di misure del nuovo DPCM che interessano la Scuola c’è anche lo Stop al concorso straordinario docenti. Nelle settimane scorse in molti avevano chiesto il rinvio e il fatto più importante è che la richiesta di bloccare il calendario dei test non era arrivata solo da un determinato schieramento politico, ma da più parti. In definitiva, quindi, l’invito a non procedere con le prove scritte di questa procedura concorsuale per insegnanti con 36 mesi di servizio era ciò che viene definita un’istanza trasversale o anche “richiesta senza bandiera”.
Stop al concorso straordinario e sospensione per tutte le procedure concorsuali
Il DPCM di inizio novembre 2020 stabilisce la sospensione di tutti i concorsi pubblici e privati. Da questa decisione nasce quindi lo stop al concorso straordinario docenti.
A restare fuori dall’esclusione fissata del decreto sono i concorsi il cui svolgimento è previsto per valutazione telematica o per titoli.
Pino Turi, segretario generale del sindcato Uil Scuola, dice: “L’interruzione del calendario delle prove, a nostro parere archivia un concorso nato male e proseguito peggio, che ora mette i candidati in posizioni diversificate. Ancora altre disparità di trattamento”.
Il segretario poi prosegue: “Il nuovo DPCM archivia il concorso e apre una strada di riflessione nuova che serve a mettere il prossimo anno scolastico nelle condizioni di prendere il via senza ritardi didattici ed educativi. È necessario pensare a una nuova strategia di reclutamento. Questo non è il tempo delle polemiche e dei rimpianti”.
Per la cronaca le prove scritte della procedura straordinaria per insegnanti si sono svolte fino a ieri, giovedì 5 novembre, e avrebbero dovuto proseguire fino a metà mese per le classi di concorso ancora in programma.