Concorso Straordinario Docenti 2023, slittamento in autunno per la procedura

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Annunciato a più riprese per questa estate, il Concorso Straordinario Docenti 2023 slitta in autunno. Durante un’intervista, infatti, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha detto: “La macchina dei concorsi è avviata in quanto abbiamo ottenuto l’autorizzazione a bandirli. E stiamo condividendo i regolamenti di concorso con Bruxelles. Contiamo di avviare le procedure di concorso in autunno”. Il bando sarebbe dovuto uscire tra giugno e luglio, ma quando si parla di concorsi c’è sempre da applicare “il comporto” di almeno una stagione rispetto a quanto dichiarato.

Informazioni sul Concorso Straordinario Docenti 2023

Quello che viene anche definito Concorso Straordinario Ter 2023 rientra nel novero di misure di supporto a quelle previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con la finalità di procedere a 70.000 assunzioni di insegnanti entro il 2024.

I posti messi a disposizione dalla procedura concorsuale in questione saranno circa 30.000 e derivano dalla differenza tra gli 81.000 posti vacanti e disponibili indicati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e i 50.807 posti autorizzati per le immissioni in ruolo del corpo docente nell’anno scolastico 2023-2024.

Allo stato attuale delle cose non è stato ancora notificato se il concorso avrà luogo per tutti i gradi di scuola. Sicuramente si svolgerà per la Scuola Secondaria di Primo e Secondo Grado con accesso riservato a:

  • I docenti che possono già vantare 3 anni di servizio negli ultimi 5 anni presso le scuole statali. Uno di questi tre anni dovrà essere stato svolto nella classe di concorso per la quale viene effettuata la candidatura.
  • Coloro che hanno conseguito 24 CFU entro il 31 ottobre 2022.

Va poi da sè che gli aspiranti alla partecipazione dovranno anche disporre di:

  • Laurea di accesso alla classe di concorso + abilitazione;
  • Diploma per ITP;
  • Titolo di specializzazione (anche con riserva) per i posti di sostegno

Le prove, infine, saranno due: una prova scritta e una orale.

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Vincenzo Schirripa

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