Precari, protesta a Sassari contro il Decreto Scuola

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Tanto tuonò che piovve. Come avevamo annunciato in questo articolo, venerdì 17 gennaio un centinaio di precari si sono riuniti davanti all’Ufficio scolastico regionale di Sassari per protestare contro gli effetti del Decreto Scuola. All’insegna dello slogan “Precariato crimine di Stato” gli insegnanti hanno rimarcato, una volta di più, come la nuova misura legislativa possa andare a incidere sulla stabilizzazione dei docenti. A convocare i docenti che attualmente lavorano con contratti a termine, incarichi di supplenza e chiamate a progetto, sono stati i ‘Coordinamenti dei precari della scuola autoconvocati’.

La parola ai precari

“Il Decreto Scuola si sta rivelando come un ‘ammazza precari’ che rischia di creare un gran numero di esodati”, dicono i portavoce del Coordinamento, Maria Grazia Del Giudice e Andrea Faedda.

“La regione Sardegna sarà ancora una volta penalizzata e delle 5.000 cattedre vacanti di oggi nell’Isola, una buona parte sarà assegnata con molta probabilità a docenti di altre regioni italiane”. Il coordinamento dei precari, in vista dello sciopero generale del 14 febbraio, propone alcune idee per modificare il decreto.

Una di queste soluzioni prevede percorsi di abilitazione riservati esclusivamente ai precari della scuola in Sardegna, anche in base a delle leggi regionali che permettano di usare la residenza isolana come requisito per l’accesso ai concorsi della pubblica amministrazione.

Proprio per fare più ordine sui prossimi concorsi scolastici, mercoledì 22 gennaio la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, incontrerà le principali sigle sindacali scolastiche. Nel corso dell’incontro sarà fatto il punto sulle procedure di tipo straordinario e ordinario, ma saranno discussi anche altri argomenti.

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Luca Parigi

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