A scuola a settembre: mascherine, lunch box e altre disposizioni del Comitato Tecnico Scientifico

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Come tornare a scuola a settembre in piena sicurezza? Le regole le dà il Comitato Tecnico Scientifico che ha approntato una linea di buone pratiche per un rientro in aula senza patemi d’animo. Ovviamente questo vademecum pone le sue fondamenta sul distanziamento sociale e sul divieto di creare gruppi ravvicinati di persone. La febbre non sarà misurata ma dovrà restare a casa chi ha una temperatura corporea maggiore di 37.5°. Ogni istituto, inoltre, dovrà riorganizzare le proprie aree e i propri spazi in funzione del numero di studenti, docenti e di altre persone presenti all’interno dell’edificio.

Le regole del Comitato Tecnico Scientifico per tornare a scuola a settembre in sicurezza

Prima che le scuole italiane riaprano i loro portoni è necessario procedere con una pulizia accurata di ogni spazio e di ogni aula.

I dispensatori di soluzioni igienizzanti per la pulizia delle mani saranno posizionati in vari punti della scuola e sarà sempre necessario indossare la mascherina.

In particolare, gli alunni di età superiore a 6 anni dovranno indossarla sempre salvo che per la attività di educazione fisica, per il pranzo o per le eventuali interrogazioni. I bimbi della scuola dell’infanzia, invece, non dovranno indossarla.

Per il pranzo la soluzione migliore potrebbero essere quella di fornire dei pratici “lunch box” che i ragazzi potrebbero consumare al proprio banco.

Gli assembramenti dovranno essere evitati e, a tale riguardo, la ricreazione, le attività ludico-sportive e altre attività didattiche di gruppo verranno svolte preferibilmente all’esterno.

Tra le altre misure per un ritorno sicuro a scuola a settembre figurano poi la possibilità di differenziare i percorsi di entrata e di uscita, lo scaglionamento orario e la presenza limitata dei genitori.

Alla fine accadrà che tutte queste misure contribuiranno all’eliminazione definitiva del problema delle classi pollaio.

Parchi didattici e lezioni all’aria aperta

Per favorire la ripresa della didattica in presenza, almeno per le prime settimane di scuola in cui si presuppone che faccia ancora caldo, alcune amministrazioni comunali stanno approntando dei parchi didattici e delle aree open air dove poter svolgere le lezioni. Un buon esempio in questo senso è quello che è già stato applicato a Biccari in provincia di Foggia.

Le misure di cui sopra, comunque, sono rivolte per lo più a soddisfare le esigenze di scuole dell’infanzia e delle scuole primarie.

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Luca Parigi

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