Rientro a scuola a settembre: prende campo il ritorno a gruppi

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Come potrebbe essere effettuato il rientro a scuola a settembre dopo lo stop imposto dalla diffusione del Coronavirus? Nei giorni scorsi sono stati delineati alcuni scenari, ma ora la task force del ministero dell’Istruzione pare rilanciare soprattutto l’ipotesi di una ripartenza da effettuarsi con classi divise e turnover degli studenti, per utilizzare un termine mutuato dal mondo sportivo. La prossima Maturità dovrebbe svolgersi in presenza mentre per i prossimi concorsi c’è ancora da capire come possano essere svolti in condizioni di massima sicurezza. Anche in questo caso l’imperativo pare ancora essere quello di “contingentare”.

La parola alla ministra Lucia Azzolina

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, precisa che il rientro scaglionato è uno degli scenari della prima ora, un’ipotesi che era stata messa sul banco insieme a tante altre. “Si tratta di proposte, non di decisioni già prese”.

Il presidente del comitato di esperti per la Scuola, Patrizio Bianchi, dice: “La divisione delle classi, con metà degli studenti presenti in aula e l’altra metà collegata online, è quello che noi definiamo lo scenario zero, l’ipotesi di base sulla quale stiamo lavorando in questi giorni. Certo va poi fatto un distinguo tra i bimbi di prima elementare e tra i ragazzi di quinta superiore. La cosa fondamentale è che tutti possano fruire al meglio delle condizioni che siamo in grado di offrire”.

I sindacati sembrano bocciare in partenza questo scenario. Il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan, ad esempio scrive su Twitter: “Il rientro a scuola in sicurezza è un argomento importante che riguarda milioni di famiglie e pertanto serve un confronto serio, di livello istituzionale, a Palazzo Chigi. Turnazione e Dad sono improponibili per il livello di povertà di numerose famiglie e per la scarsa diffusione della banda larga”.

Anche i dirigenti scolastici per il momento sembrano essere piuttosto perplessi sulle modalità di rientro a scuola e sulla pianificazione del prossimo esame di Stato. In particolare, i presidi vogliono saperne di più sulle modalità di svolgimento della Maturità in presenza. I responsabili degli istituti superiori chiedono che siano definiti “specifici protocolli di sicurezza […] Non possiamo accettare un aggravio di responsabilità ulteriore ed evitabile” dicono dall’Associazione Nazionale Presidi.

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Luca Parigi

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