Rientro a scuola il 14 settembre: la data proposta dal Miur alle Regioni

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Per il rientro a scuola il Miur proporrà alle Regioni la data del 14 settembre. Stando al Decreto Scuola, inoltre, dal primo settembre gli istituti scolastici potranno riaprire i battenti per svolgere per il recupero degli apprendimenti. Tornando al ripristino delle lezioni in presenza, il giorno in cui inizierà ufficialmente il nuovo anno scolastico dovrà essere concertato insieme alle amministrazioni regionali. A tale riguardo c’è anche da capire come il ritorno sui banchi possa essere compatibile con le prossime elezioni amministrative e il referendum in programma il 20 settembre.

Il 14 settembre è la data proposta dal Miur per il rientro a scuola

Nei giorni scorsi alcuni organi di stampa hanno pubblicato delle notizie nelle quali si leggeva che l’anno scolastico 2020/21 sarebbe iniziato il 23 settembre.

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, impegnata anche a smentire le voci riguardanti l’installazione dei divisori in plexiglas, ha messo a tacere anche questa inesattezza e ora il Ministero ha proposto quale possibile giorno d’inizio il 14 settembre.

Le Regioni, tra l’altro, avevano suggerito una data compresa tra il 10 e il 15 settembre, un range temporale nel quale cade per l’appunto il giorno proposto dalle fonti ministeriali.

Di seguito il comunicato pubblicato sul sito del Ministero dell’Istruzione per un possibile rientro a scuola il 14 settembre: https://www.miur.gov.it/web/guest/-/scuola-ministero-proporra-a-regioni-avvio-nuovo-anno-il-14-settembre

Il sindacato Anief scrive al Primo Ministro Giuseppe Conte

Il sindacato scolastico Anief ha mandato una lettera al Primo Ministro Giuseppe Conte nella quale sono indicate delle proposte e delle possibili soluzioni per il rilancio del sistema scolastico.

Per Anief se a settembre si vuole perdurare con il distanziamento interpersonale sarà necessario organizzare classi di massimo 15 studenti e assumere almeno 160.000 docenti e 40.000 Ata in più.

Per la sigla sindacale “Non averli considerati, prevedendo anche la loro assunzione in ruolo da graduatorie d’istituto, è un errore strategico che la Scuola rischia di pagare a un prezzo molto caro, proprio nell’anno del record di supplenze annuali”.

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Vincenzo Schirripa

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